Bromeliaceae

Bromeliaceae

Immagine articolo Bromeliaceae

Sono circa 3600 le specie di questa interessante famiglia di monocotiledoni, raggruppate in 75 generi e diffuse esclusivamente in America, con l’unica eccezione di Pitcairnia feliciana che è rinvenibile in Africa centro-occidentale. Il loro centro di diffusione sembra essere la Mata Atlântica del Brasile meridionale, dove la biodiversità di questa famiglia è ai massimi livelli.

Esistono, dal punto di vista ecologico, due grandi gruppi di Bromeliaceae: le xerofile e le igrofile. Tali caratteristiche influiscono notevolmente sull’aspetto esteriore e sulla fisiologia. Anzi, sono proprio il loro aspetto e la loro fisiologia che le rendono xerofile od igrofile. Molte, soprattutto tra le igrofile, sono epifite.

Diamo ora uno sguardo veloce ai generi principali:

Bromelia: piante terrestri, a foglie nastriformi, spinose, piuttosto orizzontali. Fiori al centro, spesso circondati da brattee rosse o dalle basi delle foglie che diventano rosse alla fioritura. L’unico genere di Bromeliaceae con frutti (singoli) commestibili, oltre ad Ananas.

Tillandsia: genere vastissimo. Molte specie sono epifite o litofite, sono coperte di tricomi bianchi che sono capaci di assimilare acqua e nutrimenti. Le radici, se presenti, hanno soprattutto una funzione di mero ancoraggio. Alcune specie sono invece prive o quasi di tricomi e hanno un aspetto più verdeggiante e foglie ampie. Una specie, Tillandsia usneoides, si trova dagli Stati Uniti meridionali al Cile ed all’Argentina centro-settentrionali ed il suo areale di distribuzione ricopre ed eccede quello di tutte le altre Bromeliaceae americane.

Aechmea: piante a rosette di foglie rigide ed ampie al cui centro raccolgono l’acqua piovana come scorta e probabilmente anche a fini simbiontici. Infiorescenze spesso vistose, che emergono dal serbatoio d’acqua.

Billbergia: Vagamente simile nell’aspetto a Aechmea ma le cui rosette non sono in grado di trattenere acqua. Botanicamente è un genere abbastanza diverso per la differente morfologia dei fiori.

Neoregelia: rosette epifite in grado di trattenere un po’ d’acqua. Fiori centrali in infiorescenze basse che non si allungano oltre le foglie. Brattee rosse centrali sono talvolta presenti al momento della fioritura.

Dyckia: piante xerofile con foglie molto rigide, succulente e spinose. Infiorescenze erette e piuttosto lunghe con fiori a tre petali separati ma formanti un tubo, solitamente gialli o arancioni.

Hechtia: molto simile nell’aspetto a Dyckia si differenzia per i fiori ampiamente aperti, più numerosi e biancastri.

Puya: piante terrestri con foglie sottili, numerose, spinose, riunite in rosette semisferiche. Fiori in infiorescenze semplici (P. mirabilis) o ramificate, di colori che vanno dal verde al bianco all’azzurro metallico. Puya raimondii è monocarpica ma le sue infiorescenze sono enormi e densissime, portando una pianta in fioritura ad essere alta fino a 15 m

Deuterocohnia: piccolo genere xerofilo caratterizzato da rosette molto accestenti, formate da foglie succulente, rigide e spinose. Fiori con petali molto ravvicinati e paralleli in modo da renderli strettamente tubolari. In questo genere è confluito il genere Abromeitiella.

Brocchinia: genere molto antico che si è separato dalle altre Bromeliaceae 20 milioni di anni fa e che contiene specie molto diversamente adattate ad ambienti poco fertili e dilavati come lo scudo roccioso della Guyana (tepui, come il monte Roraima). Ne esistono specie carnivore, simbiontiche ed in grado di fissare azoto atmosferico tramite i cianobatteri presenti nell’acqua contenuta nella propra rosetta. Infiorescenze piuttosto lunghe, ramificate, con fiori densi, piuttosto aperti a tepali brevi.

Pitcairnia: fiori a petali molto stretti ed allungati, tubiformi (ma a petali separati), zigomorfi, affiancati a bratte rosse od arancioni. Foglie spesso nastriformi, raramente lanceolate, flaccide, spesso scompigliate e rivolte sottosopra nella parte apicale.

Ananas: genere di 6-7 specie simili, tra cui il ben conosciuto Ananas comosus, l’ananas commestibile comune. Infiorescenze compatte con brattee rosa e fiori azzurro-violacei. Seguono infruttescenze cilindriche commestibili, caratterizzate da un ciuffo di foglie apicali. I semi sono verso l’esterno di ogni carpello, piatti, bruni, di circa 3 mm di diametro e non sempre vengono prodotti.

Vriesea: rosette di foglie lineari. Infiorescenze talvolta ramificate, con brattee spesso vistose, imbricate, a formare spighe appiattite se distiche o affusolate se non distiche. Fiori a tre petali paralleli che formano un tubo.

Spesso sono facili da coltivare e molte epifite si adattano egregiamente ad essere coltivate in un terreno ben drenato ed aerato. Le xerofile terrestri amano un terreno da succulente. Quasi tutte le tillandsie sono piante aeree e non necessitano di alcun substrato.

Hanno esigenze di luce molto variabili e queste devono essere rispettate, variando da specie a specie in base al loro microhabitat naturale.

Si propagano generalmente da divisione dei polloni basali, ma ovviamente è sempre possibile la riproduzione partendo da seme fresco (i semi durano pochi mesi). Le terrestri si seminano su terreno umido lasciando i semi in superficie o coperti molto leggermente. Dopo un periodo iniziale difficile e di assestamento, in cui bisogna dosare l’acqua con precisione, iniziano a crescere senza troppi problemi. Le epifite si seminano su carta assorbente umida sigillata in sacchetti di plastica trasparente o in dischi Petri, lasciando le semine lontane dal sole diretto ma in posizione luminosa. Nasceranno in circa 2-3 settimane con temperature di circa 25°C.

Foto galleria articolo numero 1

Brocchinia reducta (Info foto)

Foto galleria articolo numero 2

Questa specie di Tillandsia (macchie verde scuro) ricopre le montagne a Lomas de Lachay, Perù

Foto galleria articolo numero 3

Particolare delle montagne coperte di Tillandsia a Lomas de Lachay, Perù

Foto galleria articolo numero 4

Cespo semisferico di Deuterocohnia brevifolia var. chlorantha, in coltivazione

Foto galleria articolo numero 5

Hechtia podantha, in coltivazione

Foto galleria articolo numero 6

Serbatoio d’acqua in Aechmea fasciata, in coltivazione

Foto galleria articolo numero 7

I polloni basali possono essere lasciati ad accestire il cespo o possono essere tagliati alla base ed usati per la propagazione agamica

Foto galleria articolo numero 8

Puya sp. a 3900 m a Sumbay, Perù

Foto galleria articolo numero 9

Bromeliacea non determinata a Inti Punku, Perù.

Foto galleria articolo numero 10

Tillandsia fendleri, cresce come epifita lungo il Rio Urubamba, Perù

Foto galleria articolo numero 11

Tillandsia machupicchuensis, cresce solo su questa parete vicino alle rovine archeologiche di Machu Picchu.

Foto galleria articolo numero 12

Particolare della falesia con Tillandsia machupicchuensis.

Foto galleria articolo numero 13

Bromeliacea non determinata, Inti Punku, Perù.

Foto galleria articolo numero 14

Puya sp., Tillandsia sp. e cactus a Sipia, sulle pareti del canyon di Cotahuasi, Perù.

Da dove iniziare?

Entra subito nella mia community privata e ricevi:

  • La preziosa risorsa "La preparazione dei terreni di coltivazione".
  • I nuovi articoli del mio Blog, direttamente nella tua casella e-mail.
  • Consigli pratici per migliorare le tue abilità sul Mondo delle piante.
  • Promozioni & Anteprime esclusive.

Entra gratis nella mia community

nome

email

codice sicurezza

Ho letto, compreso e accettato i termini e condizioni.

Si, voglio ricevere e-mail mensili, relative ai contenuti di questo Blog.

© Sito realizzato da Studio Informatico Toscano

P.IVA: 02592610469